giovedì 20 novembre 2008

Paulo Coelho - Manuale del guerriero della luce


Ecco un altro libro che ha richiesto mesi di brevi letture e lunghe riflessioni per essere digerito.
Ho cominciato a leggerlo durante le vacanze estive e l'ho terminato ieri sera, a volte andando indietro a rileggere alcune pagine.
Devo dire che non ho una smisurata simpatia per Coelho, nonostante a suo tempo mi piacque tantissimo "L'Alchimista", perché trovo che il suo modo di scrivere sia finalizzato a complicare i concetti più semplici, portando il lettore in una condizione di inferiorità, facendolo quasi sentire stupido di fronte a rivelazioni tanto importanti ma altrettanto incomprensibili. Ma suppongo che il suo successo sia stato determinato anche da questo, senza nulla togliere al suo stile e alla sua bravura, che comunque non metto assolutamente in discussione.

Ma di cosa parla in sostanza questo libretto di 150 pagine?
E' una raccolta di cosiddette perle di saggezza, in cui l'autore definisce, tramite immagini più o meno evocative, che cos'è un guerriero della luce, ovvero un individuo come tanti, come tutti in fondo, che porta avanti il suo cammino di scoperta personale con costanza e fiducia.
La soggettività con cui ciascuno di noi può recepire i messaggi riportati in questo libro porta crea uno stato emotivo particolare, perché si ha veramente l'impressione che quelle parole siano state scritte per noi.
Credo sia un po' come gli oroscopi, dove ognuno rivede qualcosa di sé e della propria vita, rielaborando i dettagli sulle proprie esperienze e aspettative.
Pagina dopo pagina, si vanno a percuotere le corde personali del lettore tramite l'utilizzo di immagini appositamente specifiche ma lasciate indefinite nei particolari, permettendo un'immedesimazione quasi totale.

Devo dire che mi piacerebbe avere dei feed-back a riguardo, se altri si sono riconosciuti appieno nel libro (confermando la mia ipotesi) oppure se è stata una pura casualità.
Attendo commenti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Trovo questa recensione molto efficace nel descrivere questo libro. Sul biglietto di compleanno di una persona cara, l'ho definito "banalità in bella forma". Ed è ciò che penso.

Aggiungo però una piccolezza: questo è un libro di lusinghe ed il tranello è pericoloso: il Guerriero vive anche delle sue debolezze, le armonizza e coltiva, fino alla fine dei giorni.
Come scrive Noemi, è facile sentirsi Guerrieri della Luce. Ancor più facile quanto il libro ci spinge ad indulgere sulle nostre "umanità".

Un detto orientale dice che le faccende più gravi vanno affrontate con lo spirito leggero. La chiave di questa frase non è la leggerezza di spirito, ma l'affrontare. ;)

Detto ciò, il fatto che abbia deciso di regalare questo libro ad una persona speciale la dice lunga su ciò che ne penso. Non è nè bello, nè brutto, nè fondamentale: è come un piatto di pasta al pomodoro; nutre senza infamia nè lode. E come nel piatto di pasta, il buono sta in ciò che ci vuoi trovare; quindi, dentro di te. :)

Augh.