mercoledì 5 marzo 2008

H.P. Lovecraft - Tutti i racconti 1923-1926


La lettura di questo secondo volume è stata decisamente faticosa, non solo per la lentezza con sui si fa leggere Lovecraft, ma anche per la difficoltà nell'affrontare certi brani.
Questa volta voglio fare una recensione come si deve, per cui lascerò un piccolo commento per ogni singolo racconto.

I topi nel muro
L'ho trovato intrigante, anche se non così esaltante come l'introduzione aveva lasciato intendere.

Innominabile
Niente male. Fin dal primo libro, trovo che i racconti legati ai temi sepolcrali siano quelli più ispirati. Si respira un'atmosfera che mette i brividi, molto evocativa.

La ricorrenza
Stupendo, anche se, come spesso accade per questo genere di racconti, preferisco la prima parte più intuitiva e misteriosa, rispetto ai finali pieni di elementi espliciti e privati del fascino del "non detto".

La Casa sfuggita
L'ambientazione familiare dona ai racconti horror quel tocco in più che provoca un brivido quando si osserva coi proprio occhi il luogo della narrazione. E' un espediente che piace molto anche a me, anche se abusarne non va mai bene.

Orrore a Red Hook
Non mi ha esaltata particolarmente. Trovo che nei racconti lunghi Lovecraft si perda un po' dietro a troppi particolari, che decisamente ama troppo nel mio modesto parere.

L'incontro notturno
Molto carino, una buona atmosfera.

Nella cripta
Assolutamente fenomenale! L'ironia e la tragicità della situazione si sposano alla perfezione in un racconto che posso definire un piccolo capolavoro.
Mi chiedo come mai Lovecraft abbia lasciato trasparire così poco spesso questa sua vena ironica, che quando invece si esprime è in grado di dar vita a brani incantevoli.

La discesa
Difficile darne un giudizio, per il fatto che è incompleto. Si comincia però a intravedere la fitta rete che Lovecraft ha intessuto tra i vari elementi del suo mondo.

Aria fredda
Allucinante e imprevedibile, anche questo racconto mi è piaciuto decisamente. A volte mi immagino le facce dei protagonisti quando si trovano di fronte alle realtà contorte create dall'autore e in questo caso devo dire che ho riso più di una volta al pensiero del poveraccio che si è trovato in una situazione simile!

Il richiamo di Cthulhu
Condizionata dalle aspettative, in questo racconto ho trovato niente di più niente di meno di ciò che mi immaginavo.
E' stata più che altro una lettura istruttiva, che ha cominciato a darmi i primi veri elementi per comprendere i miti di Cthulhu.

Il modello di Pickman
Niente male, decisamente ben pensato (forse perché sempre legato alle tematiche che scaturiscono più spontanee dalla penna di Lovecraft). Da leggere e da tenere bene in mente in vista del racconto più lungo al termine del libro.

La chiave d'argento
Uno dei pochi racconti legati al mondo onirico che mi ha intrigata abbastanza. Nel primo libro ce n'erano stati diversi e quasi nessuno mi era piaciuto particolarmente. Ma questo approccia l'argomento da tutta un'altra prospettiva e difatti l'ho trovato molto più leggibile.

La casa misteriosa lassù nella nebbia
Anche questo mi è piaciuto parecchio. Tocca tematiche a me molto vicine, dall'alpinismo ai miti oceanici. E' finito troppo in fretta!

Alla ricerca del misterioso Kadath
Terminare questo racconto è stato un travaglio inenarrabile. Già i racconti di questo ciclo non mi prendono più di tanto, questo mi è sembrato veramente interminabile.
Ho apprezzato molto i riferimenti a racconti precedenti e Pickman è diventato decisamente il mio mito personale, ma per il resto gli avrei dato fuoco.
Sorpresa però nelle ultime due pagine, scritte con un ritmo decisamente diverso, che mimano veramente il risveglio confuso e frettoloso da un lungo sogno che sembrava non avere mai fine.
Il dubbio che mi rimane è: avrà scritto apposta in maniera così pesante, per dare proprio l'impressione dei tempi dilatati e incalcolabili dei sogni?

Non commento i racconti posti in fondo al libro, ovvero le revisioni dei lavori di altri, ma vorrei lasciare una piccola nota per il saggio di Peter Cannon "Una cronologia al di là del tempo", un lavoro veramente curioso e che varrebbe la pena di riprendere in mano una volta terminata la lettura di tutti e quattro i libri.

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