venerdì 13 novembre 2009

L. Sprague de Camp - L'anello del tritone


Come preannunciato, eccomi a recensire un libro anch'esso emerso dalla polvere del tempo. Mi era stato consigliato come libro fantasy ad ambientazione sottomarina, ma in realtà, nonostante i richiami al mito atlantideo, non c'entra niente! Ma poco male. ;)

Siamo negli anni '50 e gli scrittori di fantascienza sono ormai a pieno regime. Si scrive di tutto e di più e la fantasia viene lasciata libera di scoprire scenari sempre più nuovi e sconvolgenti.
Ed ecco che uno dei più irriverenti autori di fantascienza decide di prendere in mano materiale eterogeneo legato al mito di Atlantide, alla mitologia greca e a chissà quale altro bacino di leggende, per dar vita a un romanzo che, perdonatemi il termine, è una perfetta presa per il culo sia delle tante teorie stravaganti su Atlantide che delle storie fantasy più tipiche (e spesso più banali).
In questo libro c'è veramente di tutto: dalla magia nera, alle amazzoni, alle divinità che mettono becco negli affari degli umani, alla maledetta profezia contro cui nessuno, nemmeno le divinità stesse, possono opporsi.

Il romanzo è cosparso di riferimenti letterari e mitologici, spesso coi nomi lasciati tal quali o leggermente storpiati.
Ci sono i canoni del fantasy più becero insieme a completi ribaltamenti dei più comuni cliché letterari del genere. I dialoghi a volte sono talmente beceri da far rabbrividire al pensiero che scrittori ben "più seri" abbiano prodotto risultati simili, in un contesto in cui l'ironia non era neanche accennata.

Non credo che leggerò altri libri di de Camp, a parte forse i saggi, in quanto il romanzo, anche se scritto bene, non è niente di particolarmente entusiasmante. E' però carino, scorrevole, divertente, e magari può dare spunti interessanti per chi volesse mettere in piedi una bella avventura per un gioco di ruolo in stile Conan (io non ho detto niente eh!).

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