martedì 1 dicembre 2009

Andrzej Jawień e Karol Wojtyla - La bottega dell'orefice


Ecco un libro che è stato prima di tutto il regalo di una persona cara, che ha voluto comunicarci attraverso di esso l'affetto e l'emozione con cui ha vissuto il nostro matrimonio.
Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi, forse un saggio o un racconto breve, invece ecco che mi si presenta davanti una sceneggiatura teatrale.
Incuriosita (e assolutamente ignorante in materia!), ho attraversato le pagine a passo leggero e spedito.
Ci si rende subito conto che è uno di quei libri che puoi leggere tutto d'un fiato per non perdere l'empatia col testo, ma che puoi anche prendere a piene mani, una parola per volta, assaporandola e immergendoti in essa.
Non mi sono trovata particolarmente vicina ai protagonisti né ho potuto condividere del tutto il punto di vista degli autori, ma ho percepito ugualmente le emozioni e le riflessioni che hanno voluto offrire col lavoro della loro penna.

Di fatto, è un testo che mi ha commossa ma a tratti annoiata, emozionata ma in fondo fatta sentire distante. Mi sono sentita un po' disorientata da questa miscela di sensazioni. Di solito un libro o mi prende completamente oppure mi lascia pressoché indifferente.
Suppongo (ribadendo la mia ignoranza) che questo sia dovuto comunque al carattere forte e personale del testo, un'impronta che non lascia spazio a interpretazioni personali e non cede a compromessi col lettore tipici di quei libri che devono piacere a tutti.

Per quel che mi riguarda, più che il piacere della lettura (relativo) ho apprezzato il coinvolgimento emotivo.
Sarà che allora ero ancora felice di sposarmi! :p

Nessun commento: