domenica 14 febbraio 2010

Frank Schätzing - Il mondo d'acqua

Innanzitutto grazie a Samirah per avermi invitato a scrivere in questo suo angolo di web, pur conscia della mia grafomania palesemente dolosa.

Partiamo in quarta con quello che a prima vista viene spacciato per il sequel di uno dei più interessanti best-seller dell'ultima decade: Il quinto giorno, romanzo di raro equilibrio, steso a valle di una massiccia documentazione.
In realtà Il mondo d'acqua è un saggio (quasi) di divulgazione scientifica (quasi) che cerca di raccontare ciò che l'autore ha scoperto nel corso delle sue ricerche, nella forma di un viaggio nel tempo a braccetto con l'evoluzione .

Innanzitutto è doverosa una premessa:
Schätzing ha studiato Scienze della comunicazione ed ha fondato una sua propria agenzia pubblicitaria, la INTEVI di Colonia. In seguito ha fondato l'etichetta discografica Sounds Fiction. All'inizio del 1990 è diventato uno scrittore, scrivendo numerose satire e racconti brevi.
(Frank Schätzing - Wikipedia)
Ecco dunque spiegati i quasi; non siamo di fronte all'opera di un divulgatore scientifico ma di un prepartissimo creativo che ha cercato, cedendo alle lusinghe di un editore, di narrare il suo personale percorso formativo di scrittore e di appassionato, limitatamente alle indagini per Il quinto giorno.
Il risultato purtroppo è di dubbia qualità. La lettura de Il mondo d'acqua mi ha lasciato talmente stranito da rendermi difficile trovare un bandolo dal quale dipanare questa recensione. Di fatto si tratta di un libro disordinato.
Ecco forse il più grave difetto di quest'opera: nonostante la scelta di dividere il libro in tre macrosezioni (Ieri, Oggi, Domani) per dare una parvenza di ordine cronologico alla stesura, l'intento si perde ben presto nel nulla e ci si trova di fronte una serie di capitoli la cui successione pare sempre meno sensata con il procedere della lettura.
Nemmeno i titoli aiutano a raccapezzarsi: la scelta di un approccio morbido alla divulgazione (per essere eufemistici) doveva risultare palesemente fallimentare all'autore con una rapida scorsa all'indice: cosa ci si dovrebbe aspettare dalla successione dei capitoli di apertura?
  • La stagione delle piogge
  • Terra in vista
  • La borsetta dell'evoluzione
  • Una cellula fa carriera
  • Il sesso
  • Palle di neve e materassini gonfiabili
  • All'armi!
... e via discorrendo, oppure da capitoli come Una giornata in città e L'impero dei lampadari a bracci?
Credo fosse nelle migliori intenzioni dell'autore rendere il libro comprensibile anche ai lettori più refrattari alle scienze, ma gli espedienti utilizzati per raggiungere lo scopo sono stati decisamente infruttuosi.
In primis al rigore scientifico necessario ad una sana divulgazione, viene anteposta una sorta di ironia che sfocia spesso nella commedia di cattivo gusto (o forse solo di gusto teutonico, il che potrebbe essere la stessa cosa). La ricerca di figure umanizzate come quella di Miss Evoluzione - dipinta come una vezzosa biondina tutto pepe intenta a tirare fuori gli espedienti di adattamento dalla sua borsetta - o come Mr. Anfibius - uno degli anelli mancanti tra i mammiferi terrestri e quelli marini, più volte ripreso come fosse una figura propria e peculiare del processo evolutivo - lasciano decisamente il tempo che trovano.
Idem si può dire di passaggi che sembrano scenette per bambini come quella in cui il Signor Pesce Pigiama e sua moglie (cito) vanno a fare shopping nei negozi di plancton, [mentre] il predatore li segue barcollando e nascondendosi nella scia della signora, così si avvicina a entrambi senza essere visto. [i predatori] "Sono vermente disonesti!", avremmo voglia di commentare [...]".
A volte interi capitoli sono stesi in questo modo, come quello sulle barriere coralline. Carpire qualche informazione realmente utile in questi casi è veramente impossibile. Tanto più che con un'innocenza disarmante Schätzing farcisce le scene con nomi scientifici di organismi che poco dicono sulla loro natura. Sapere che il predatore di cui sopra è un Phycorodus eques o un carangide ci serve a poco, salvo non aver voglia (e possibilità) di tenersi un terminale a portata di mano e consultare il web in cerca di informazioni ad ogni riga. Ma in questi casi, vi assicuro, l'unico desiderio è quello di finire in fretta il capitolo e saltare al successivo, nella speranza sia più interessante.

Già, perchè di fatto alcuni passi sono davvero appassionanti e chiari: quando si parla di geologia, di sismologia e dei fenomeni di onde anomale e tsunami, oppure nei capitoli sui cetacei, o ancora ove sia presente una disamina sugli effetti antropici, sul commercio e lo sfruttamento delle risorse alimentari e idrogeologiche, allora il libro si fa interessantissimo ed appassionante.
Purtroppo anche solo consultare l'indice in cerca dei capitoli interessanti è una roulette russa per i motivi già esposti.

Quindi, libro bocciato? No, non del tutto. Ammetto d'aver tratto un'infinità di informazioni e di spunti di indagine durante la lettura. Ne sono uscito arricchito e sensibilizzato su alcuni temi che il buon Frank, con una partecipe preoccupazione ecologista ma anche con un maturo distacco e senza aperte ed infervorte accuse a destra e a manca, è riuscito a farmi prendere a cuore.
Purtroppo sono stati troppi i momenti in cui ho soltanto desiderato che il libro finisse per potermi dedicare ad altro. La mole non incoraggia: oltre 500 pagine di altalenante seppur competente pseudodivulgazione sono dure da digerire in questa forma.

Se c'è da riconoscere un merito a Schätzing, è certamente quello di aver saputo mantenere una distanza ed una lucidità eccezionale su scottanti temi di ecologia e sviluppo sostenibile, nonchè di aver saputo tracciare senza teatrali allarmismi ma con poca pietà disastrosi scenari di catastrfi geologiche su ampia scala.
Non è facile capire come i dinosauri possano essersi estinti a causa di un meteorite (se si esclude una qualche forma allergica, come proponeva il buon Guzzanti), finchè qualcuno non riesce a mostrarti una vivida immagine delle conseguenze di un simile schianto. Allora tutto diventa chiaro e si comincia davvero a tremare.

In definitiva, un libro per nulla carente nella sostanza ma decisamente poco riuscito nella forma. Consigliato solo a coloro che adorano il mare sopra ogni altra cosa e cercano un punto di partenza per le proprie indagini personali.

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